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Linguistica italiana
Fenomeni fonetici
| Questione | Soluzione |
|---|---|
| Diacronica | è la variabile legata al tempo. Il suo contrario è la sincronia. Nella lingua latina, vediamo 5 varianti di latino diacroniche. (Epigrafe di Gagliano, V sec.) |
| Diatopica | Variante legata allo spazio. Fattore geografico+ fattore etnico = lingua di substrato. Una differenza diatopica chiara è nell'esempio di "pulcher" in "bellum" (centro) e "formosus" (occidentale e orientale). Non succede con il Greco -> prestigio |
| Cos'è una lingua di substrato? | La lingua di substrato, o sostrato, è una lingua che nell'incontro con un'altra lingua più prestigiosa ha perso ed è scomparsa, ma ha influenzato poi la variante linguistica rimasta. |
| Diamesica | Variante legata al mezzo, alla modalità di trasmissione. Quidni sia le differenze tra scritto e parlato, ma anche tra mail e romanzo, tra messaggio e racconto. |
| Diafasica | Variante legata alla situazione. Ovvero il registro, lo stile utilizzato. |
| Diastratica | Variante legata allo strato sociale del parlante o scrivente. Ovviamente il modo in cui uno parla è influenzato dalla cultura che ha. Spesso sono solo differenze lessicali, non sempre gramamticali |
| Quali furono i fattori fondamentali che diedero una spinta al passaggio dal latino al volgare? | 1- Perdita di potere degli aristocratici (fien ceto intellettuale e lingua colta) 2- Cristianesimo (lessico greco, ma soprattutto era una lingua per tutti) 3- Invasioni barbariche (IV sec.) |
| Quando finisce il processo di trasformazione linguistica? | nell'VIII sec. |
| Cosa sono gli allotropi? | Sono parole diverse provenienti dalla stessa base latina (non per forza di trafile popolare e dotta) |
| Cosa sono i foni e i fonemi? | I fonemi sono foni con valore distintivo, mentre i foni sono tutti quei processi articolatori a noi possibili. |
| Quali sono le differenze principali tra vocalismo latino e italiano? | - In latino ci sono 10 vocali, in italiano 7 toniche e 5 atone - in latino ci si basa sulla quantità, in italiano sulla "qualità" -in latino c'è accento musicale, in italiano accento intensivo. |
| Monottongamento di AU, AE e OE | - AU > o chiusa, ma poi diventa in molti casi o aperta. Processo del VIII secolo specifico della Toscana - AE > e lunga, ma pronunciata e aperta. Quini se sillaba libera jè, sennò è - OE > e chiusa. Molto raro |
| Cos'è il dittongamento toscano? | Specifico fiorentino e dintorni. Da e aperta si ha jè, mentre da o aperta wò. - In sillaba aperta e tonica - Nei verbi solo rizotonici |
| Cos'è il dittongamento mobile? | IN alcune parole il dittongamento si trova solo in certe forme. Nelle forme rizotoniche avviene, nelle rizoatone no. Quindi si trova nelle parole corradicali. |
| Quando è che non si produce il dittongamento toscano? | - Nei verbi, quando le forme rizoatone influenzano le rizotoniche (può avvenire anche il contrario) - Cultismi - Alcune proparossitone e 3 parossitone (bene, nove, lei) - Era, erano |
| Quando avvengono le riduzioni dei dittongamenti toscani? | 1- Consonante + R + dittongo Nel 1400 si smette si riduce il dittongo in e aperta, nel 1500 si riduce il dittongo in o aperta. 2- Suono palatale + wò Usato però in poesia fino a metà 1800 Manzoni + siciliano + latino |
| Cos'è l'anafonesi? | L'anafonesi è un innalzamento di suono che riguarda la e chiusa e la o chiusa. Specifico fiorentino. é>i o>u Se: - Con dopo palatale laterale o nasale palatale (non proveniente da -GN-) - Con dopo nasale velare (non -ONK-) |
| Chiusura delle vocali toniche in iato | e>i o>u anche quando sono in iato con vocali diverse da i. Non si trova in latinismi e imperfetto 3° coniugazione. |
| Chiusura della e protonica in i | e protonica > i Si trova per la prima volta nel Quattrocento. Nel Rinascimento si rilatinizza. Spesso in protonia sintattica. -No nei latinismi -A volte non succede per influenza di parola di base -A volte non succede per analogia (verbi) |
| Chiusura della o protonica in i | o chiusa protonica > i Rara |
| Chiusura della e postonica in i | e postonica > i - non sillaba finale - Deriva da i lunga, non da e corta/lunga |
| Quando avviene il passaggio da -AR in -ER? | è un fenomeno fiorentino, ora indebolito e mantenuto -AR: è intertonico o protonico. -La parola finisce in -arìa (> erìa) -La parola finisce in -arello (-erello) -La parola finisce in -areccio (-ereccio) -Futuro e condizionale di verbi I coniug. |
| Labializzazione della vocale protonica | Quando e ed i chiuse diventa o ed u chiusa in posizione protonica. Le due vocali velari sono anche dette labiali per la componente articolatoria. |
| Quali consonanti si mantengono? | D, M, N, F, L, R |
| Come può essere l'assimilazione? | Regressiva (toscana) o progressiva (dialetti) |
| In che ordine cronologico cadono le consonanti finali? | 1-M:qualche secolo prima di Cristo 2-T: in incisioni di Pompei (79 d.C), quindi I sec. d.C: 3-S:molto tarda, che influenza. Se monosillabica si palatalizza in i o raddoppiamento fonosintattico, se polisillabico palatalizza la vocale precedente |
| Quando avviene la palatalizzazione delle occlusive velari? | Avvengono molto presto, nel V sec. La k sia in posizione iniziale che interna, mentre la g in posizione interna può raddoppiare o dileguarsi. |
| Quali esiti ha la J? | IN posizione iniziale diventa d3, in posizione intervocalica dd3 |